Comincia alla Camera l’iter parlamentare della legge di stabilità appena varata dal governo e che presenta diversi punti critici, dall’aumento dell’Iva al taglio retroattivo delle detrazioni fiscali, fino all’ennesimo brutto taglio che riguarda la scuola: con l’aumento dell’orario a parità di stipendio suggerito dai tecnici della ragioneria e del Tesoro (gli stessi che consigliarono all’ex ministro Gelmini i tagli lineari che hanno ridotto la scuola al lumicino) verrebbero lasciati per strada decine di migliaia di insegnanti.
Il Pd riunisce esperti e parlamentari per decidere gli emendamenti. E Bersani ha già lanciato un allerta al governo.
Dalle agenzie di stampa di ieri. (AGI) - Roma, 21 ott. - "In questi giorni continueremo con i dipartimenti del Pd e con i gruppi parlamentari nell'approfondimento della legge di stabilità e discuteremo con altri gruppi di maggioranza cercando il massimo di convergenza. Nel rispetto dei saldi chiediamo al governo di rendersi disponibile a modifiche significative". E' quanto sottolinea in una nota il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. "Noi metteremo attenzione alla questione fiscale cercando una soluzione più equa e più adatta a incoraggiare la domanda interna. Metteremo attenzione al tema ancora aperto degli esodati. In particolare, voglio dirlo con chiarezza, noi non saremo in grado di votare così come sono le norme sulla scuola". “Sono norme - aggiunge il segretario del Pd - al di fuori di ogni contesto di riflessione sull'organizzazione scolastica e che finirebbero semplicemente per dare un colpo ulteriore alla qualità dell'offerta formativa. Voglio credere che ciò sarà ben compreso dal governo. Diversamente, saremmo di fronte a un problema davvero serio".