ORDINE DEL GIORNO
“PER UN GOVERNO UNITARIO DELLA VALMARECCHIA”
Visto:
la legge n. 117 del 3-8-2009 attraverso cui i Comuni di Casteldelci, Pennabillli, Sant’Agata Feltria, Maiolo, San Leo, Novafeltria e Talamello sono entrati a far parte della Regione Emilia Romagna e della Provincia di Rimini;
la coincidenza del territorio di tali Comuni con quello della Comunità Montana Alta Valmarecchia, Ente che gestisce diversi servizi per conto delle amministrazioni costituenti;
che i Comuni di Santarcangelo di Romagna, Poggio Berni,Torriana e Verucchio si sono costituiti, per la gestione di alcuni servizi in convenzioni, in Unione dei Comuni “Valle del Marecchia”;
Considerato che:
la valle del Marecchia ha da sempre auspicato la propria riunificazione all’interno della medesima Regione e Provincia per motivazioni storiche, culturali e di naturale scambio quotidiano tra gli abitanti;
l’omogeneizzazione dei servizi sul territorio provinciale rappresenta un elemento su cui occorre ancora lavorare in materia condivisa e sinergica tra gli amministratori dell’intera vallata;
gli undici Comuni sono all’interno dl medesimo Distretto socio-sanitario;
le problematiche che gli undici Sindaci, le loro Giunte ed i relativi Consigli Comunali si trovano ad affrontare, anche e soprattutto in relazione alla crisi economico-finanziaria del Paese ed al conseguente stato di incertezza tipica del momento emergenziale che stiamo attraversando, richiedono frequenti momenti di scambio e di confronto tecnico-politico tra amministrazioni contermini;
Ritenuto fondamentale che:
un territorio omogeneo come quello della Valmarecchia, pur avendo al suo interno una diversità di contesti territoriali (pianura- collina- montagna) e sociali, sappia confrontarsi e darsi una strategia d’insieme di medio –lungo periodo affinché sia possibile rafforzare e valorizzare la peculiarità dei singoli all’interno di un ambito geografico come quello della zona nord della Provincia di Rimini;
l’intera valle del Marecchia possa ritenersi preparata a cogliere le sfide che sicuramente si presenteranno nei prossimi anni e che stanno sempre più sospingendo le amministrazioni locali a cooperare nell’ottica di raggiungere economie di scala senza togliere qualità e presenza ai servizi erogati nei territori;
gli enti locali della Valmarecchia, anche alla luce dell’ultima manovra finanziaria che cambia la fisionomia istituzionale delle Province con il conseguente ridisegno delle funzioni amministrative, verifichino la fattibilità, fra le altre possibili opzioni, di una Unione dei Comuni coinvolgente gli undici Comuni della Vallata stessa;
Che tutti gli amministratori degli undici comuni vadano rapidamente a superare atteggiamenti localistici troppo legati al tornaconto elettorale e poco consoni al bene comune, presente e futuro, di una intera valle, alla cui unicità bisognerebbe ispirarci per sprigionare tutte le sinergie possibili: l’incapacità di trovare una sintesi unitaria sulla viabilità rischia di minare sul nascere la proclamata volontà di agire insieme !
Tutto ciò detto
IL CONSIGLIO COMUNALE DI CASTELDELCI
impegna il Sindaco e la Giunta Comunale a farsi parte diligente ed attiva nella costituzione di un “Tavolo di raccordo de Sindaci della Valmarecchia” sul modello della Conferenza dei Sindaci della Provincia, all’interno del quale raffinare le singole tematiche politico-amministrative, sia di interesse territoriale limitato alla vallata sia di livello provinciale, oltre a far nascere un fecondo scambio esperienziale circa la gestione dei servizi n forma associata, con particolare riferimento a:
verifica della fattibilità di una Unione dei Comuni coinvolgente gli undici Comuni della vallata del Marecchia, anche attraverso la dovuta gradualità mutando esperienze e percorsi già attivati, fatta salva la possibilità di prevedere un “subambito” formato dai comuni più montani per la gestione di alcuni servizi specifici a favore della montagna;
concertazione con la Provincia di Rimini Emilia-Romagna del rapido avvio del percorso amministrativo finalizzato alla redazione di un “Piano strategico di vallata”che tenga conto della diversità dei contesti territoriali (pianura- collina- montagna) e sociali presenti in grado di consegnare al nostro territorio una vocazione chiara ed inequivocabile nel medio- lungo periodo ed un elenco di azioni coordinate e coerenti per valorizzare i singoli Comuni nella riorganizzazione dell’insieme;
attivazione di tutte le possibili “reti” su progetti di vallata.