"Ma se io avessi previsto tutto questo dati causa e pretesto, le attuali conclusioni, credete che per questi questi quattro soldi, questa gloria da st..."
Nessuno abbia ancora dubbi, questo è senza possibilità di smentita lo stato d'animo di tutti i Sindaci d'Italia.
Soli, lasciati soli, come i cani lungo le autostrade d'estate, ma almeno questi fanno giustamente pena a qualcuno. Noi no, perché al danno si aggiunge la beffa di essere considerati parte della casta, nell'immaginario collettivo noi siamo tutti presenti al baccanale dei consiglieri del Lazio, siamo tutti impegnati con olgettine e trans, abbiamo chi ci paga a nostra insaputa le case, le ristrutturazioni, le vacanze, guadagniamo cifre stratosferiche e rubiamo a mani basse.
Soli dunque, in testa alla fila nella tormenta, senza che nessuno ci aiuti o almeno ci sostenga moralmente in una fase storica che definire impresa impossibile è un eufemismo.
L'ennesima riprova è da trovarsi nel diniego degli aiuti da parte della Comunità Europea chiesti a rimborso delle spese sostenute dai comuni e dalle province romagnole per affrontare la nevicata dello scorso febbraio. Con tanto di ironia, "la neve si è sciolta" hanno detto da Bruxelles, hanno fatto la battuta, tanto c'è molto di che scherzare in questo periodo!
Vero, in Italia non siamo stati seri, quegli aiuti li hanno chiesti cani e porci, anche coloro che la neve l'hanno solo vista col binocolo e così anche chi ha dovuto davvero combattere strenuamente per giorni e giorni contro quel mostro bianco che ha rischiato di inghiottirci tutti, si ritrova a becco asciutto.
"Andate avanti, fate tutto quel che c'è da fare per agevolare le vostre comunità, le spalle ve le copriamo", questo in estrema sintesi il messaggio reiterato dal Presidente della regione Emilia Romagna ai Sindaci della Valmarecchia.
Ad oggi nessuno di noi sa quanto spetterà al proprio Comune di ciò che la regione ha stanziato che mi auguro si unisca al quantum dello Stato. Quanto?
Anche zero è un numero, per cui come fare con le certificazioni obbligatorie di bilancio di settembre?
A qualcuno questo sembra rispettoso?
Premesso che nessun Comune ha ancora pagato, almeno non per intero, le ditte che hanno lavorato in quei giorni, qualcuno si sta interrogando se sia moralmente ed eticamente giusto questo stato di cose? Quel qualcuno sa in che difficoltà si dibattono le aziende, anche le nostre del riminese? Anche qui un dato va riconosciuto, dopo la neve c'è stato il terremoto in Emilia, catastrofe terribile, ma i Sindaci romagnoli sono soli, soli a rispondere alle aziende che reclamano giustamente il loro avere, soli e costretti ad effettuare acrobazie pericolosissime sui già precari bilanci del 2012, per trovare le poste a copertura di ammanchi enormi.
E resteranno soli (resteremo) anche quando in dicembre si scatenerà l'inferno dei cittadini per l'onerosità della tassazione Imu. Soli nell'essere costretti a chiedere ai nostri cittadini soldi a palate che finiranno a Roma e a non dare più niente, servizi tagliati, investimenti pressochè inesistenti a causa del patto di stabilità.
Soli, definitivamente soli, a seguito dell' abolizione delle Province, unico ed ultimo baluardo di difesa del valore che rappresentano i Comuni ed i Sindaci sul territorio. Ci aiutavano? Via anche quelle, e il bello è che i cittadini
sono contenti, in un orgia mentale sadomaso che sospinge il travolgimento dei cardini delle istituzioni a loro più vicine e dalle quali continuano a pretendere sempre di più.
Soli ad affrontare i tagli sanguinosi di tutti i governi degli ultimi dieci anni, nell'indifferenza generale, anche dei propri cittadini.
Soli ad inventare ogni giorno soluzioni artigianali e rabberciate per ovviare all'assedio di uno Stato italiano che come la figura mitologica di Crono ha deciso di mangiare i propri figli, ovvero le autonomie locali.
Soli, a fronteggiare l'attacco sempre più ossessivo ed assurdo, portato avanti con protervia dalle Corti dei Conti, che sono capaci di vagliare ogni singola delibera del più sperduto dei comunelli, non si capisce per scovare che cosa, sempre solerti nel distribuire cartellini gialli ai Sindaci come il più ottuso degli arbitri di calcio e contemporaneamente davanti allo scempio economico e morale perpetrato ai danni di tutti gli italiani dai consiglieri del Lazio (per dirne una, ma l'elenco delle vergogne sarebbe infinito) non si erano accorte di nulla.
Soli, nella nebbia, come il nonno di Amarcord, senza strumentazioni di bordo non si va lontano.
Soli quando l'anno prossimo dovremo introdurre una nuova tassa cervellotica, la Tares che aumenterà a dismisura i costi dei cittadini rispetto all'attuale tassa sui rifiuti.
Soli, nessuno capisce che quando alziamo la voce non lo facciamo per noi stessi, ma per le comunità che ci onoriamo di rappresentare che sappiamo stremate, deluse, arrabbiate, disorientate.
Sarebbe bello e sarebbe bene che le comunità capissero meglio la differenza che c' è tra il lavoro del proprio Sindaco e quello dei mestieranti della politica più becera, c' è un abisso, e se le persone capissero anche solo questo noi Sindaci saremmo molto meno soli ed avremmo argomenti e potenziale in più per iniziare la risalita a vantaggio delle nostre comunità.
"Ma se io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, forse farei lo stesso (...) poi sono nato fesso, e quindi tiro avanti e non mi svesto dei panni che son solito portare, ho tante cose ancora da...".
Giorgio Pruccoli
Sindaco di Verucchio
Coordinatore provinciale Anci