
L'economia, l'impresa, il lavoro e la situazione produttiva del territorio corianese sono stati al centro del secondo incontro programmatico, nei giorni scorsi, della lista civica promossa dal Partito democratico in vista delle prossime elezioni amministrative. Il
sistema produttivo presente a Coriano ha dimensioni rilevanti non solo a livello locale, ma per l'intera provincia di Rimini. Sono infatti attive 1158 imprese, tra cui 395 attività artigiane, 167 piccole e medie industrie, 222 agricoltori, 284 commercianti, 33 pubblici esercizi, 32 studi professionali e 25 altre attività.
E' un insieme che impiega migliaia di addetti, offrendo opportunità occupazionali anche a molti cittadini di altri comuni e rappresentando uno dei poli produttivi più consistenti della provincia di Rimini, con numerose imprese di eccellenza sia nel campo manifatturiero, sia in quello agricolo.
Nel 2011 hanno chiuso 77 aziende e altrettante hanno aperto. Un dato apparentemente positivo che segnala in realtà un impoverimento del patrimonio produttivo: le nuove imprese sono piccole o piccolissime, mentre tra quelle chiuse ve ne erano di medie dimensioni. In ogni caso ogni azienda che chiude comporta un forte disagio sociale, che coinvolge persone e famiglie. Occorre perciò fare di tutto affinché il sistema delle imprese locali abbia il sostegno necessario sia dall'amministrazione comunale, da quella provinciale e regionale, sia dal sistema bancario, con cui bisogna avviare una discussione profonda per riattivare un sistema di credito alle imprese praticamente bloccato.
Nell'incontro è stata analizzata in particolare la situazione dei tre insediamenti produttivi di Cerasolo, via Piane e Colombarina. E' urgente riprendere gli investimenti per migliorare la situazione logistica e dei servizi di queste zone.
Per
Colombarina i lavori in corso della terza corsia dell'autostrada, pur causando disagi molto forti in questo momento, in prospettiva possono aiutare a risolvere il serio problema della viabilità della zona, che va completata anche con una sistemazione adeguata dei parcheggi e delle aree di carico e scarico. L'iniziativa del gruppo di lavoro sarà di avviare concrete richieste alla società Autostrade affinché non siano riqualificati i soli autogrill, ma garantito anche il miglioramento dei territori in cui si effettuano lavori.
Via Piane rappresenta l'area più ordinata, ma va completata e dotata di maggiori servizi alle imprese.
La situazione più critica è senza dubbio quella di
Cerasolo, dove il beneficio per le imprese di essere su una grande via di traffico (la superstrada di San Marino), è purtroppo ormai azzerato dal degrado urbanistico della zona produttiva, priva di una viabilità di connessione propria all'altezza delle imprese presenti. Proprio per questo, Cerasolo è l'area in cui si conta il maggior numero di capannoni sfitti.
La lista civica si impegna a progettare e realizzare una profonda ristrutturazione della zona produttiva di Cerasolo. Si è ragionato anche sulla previsione di una nuova zona produttiva a Raibano, dove la nuova amministrazione dovrà avviare approfondite ricerche di mercato prima di realizzare un nuovo insediamento veramente al passo con i tempi e con le reali esigenze delle aziende. L'idea che appare più interessante è - dopo ovviamente aver sistemato prima le altre aree - di creare un ‘
distretto della green economy' che troverebbe l'interesse di investitori nazionali ed esteri.
In
campo agricolo va rafforzata la consapevolezza che le produzioni insediate nel territorio di Coriano sono, sia per quantità che per eccellenza, le prime nella provincia di Rimini. Per questo la nuova amministrazione si deve impegnare a valorizzare queste produzioni anche fuori dal territorio comunale, avviando iniziative che coinvolgano tutta la riviera fino a un bacino di utenza infraregionale. Molte aziende agricole di Coriano rappresentano inoltre strutture curate ed attraenti, che possono essere un'interessante meta per un turismo eno-gastronomico in crescita, in collegamento con gli operatori turistici della Riviera.
Con un progetto di lungo respiro è stato ipotizzato inoltre di avviare l'organizzazione del
recupero delle acque bianche meteoriche nel territorio, che non essendo in pianura offre le migliori possibilità di raccolta. Programmare ora la possibile soluzione al problema della siccità, significa la salvezza delle aziende agricole, che vedranno tutelati i propri prodotti potranno fruttare un maggior reddito rispetto ad altre aree prive di un simile programma.
Infine una riflessione sul
settore commerciale, il più colpito dalla crisi. Va potenziato l'accesso al credito e soprattutto bisogna lavorare perché non si esauriscano i piccoli negozi di vicinato, che non forniscono solo un servizio, ma sono anche luogo di aggregazione e di socializzazione per le frazioni e per i piccoli ghetti, altrimenti a rischio di diventare semplici località dormitorio. Un'ipotesi di lavoro è l'avvio di trattative con banche etiche per operazioni di minicredito perché, spesso, ai commercianti non servono ingenti somme. Un piccolo credito in questo particolare momento consentirebbe di potersi traghettare verso il 2013 con l'auspicio di una crisi oramai alle spalle.