Imperversa sui giornali e in rete un sempreverde del dibattito poltico italiano : le primarie del Partito Democratico. Ne parliamo tutti, e la mente corre veloce agli entusiasmanti dibattiti congressuali (ai quali il sottoscritto ha partecipato con fervore) su "primarie aperte a tutti - primarie per gli iscritti" variante de "partito leggero - partito pesante". Si sprecano critiche, commenti, perfino dimissioni.
Quasi contemporaneamente in Grecia viene approvato un piano di austerità che taglierà definitivamente le gambe al già martoriato popolo greco. Il comportamento delle istituzioni Europee nei confronti di un Paese di 11 milioni di abitanti è stato scandaloso: prima non lo si è salvato(come si poteva fare, senza tutti questi guai), poi si è iniziato a prestare soldi, esigendo in cambio misure economiche che hanno stritolato i cittadini. La subalternità della commissione europea ai governi conservatori e impauriti di Francia e Germania, ha portato all'annullamento di un principio basilare per l'Unione: la solidarietà tra i popoli europei. Non è possibile scaricare tutto il peso del fallimento sul popolo greco, senza che nessun leader Europeo si senta responsabile. Inoltre quasi tutti gli economisti sono ormai concordi nell'affermare che in primavera la Grecia fallirà, nonostante tutti i sacrifici chiesti. E allora per quale motivo per mesi si sono schiacciati i cittadini greci, dando l'illusione che potessero salvarsi? La risposta è che la Germania ha avuto paura. Ha avuto paura di venire trascinata in un domino di fallimenti: si è cercato di prendere tempo, per permette alle banche dell'eurozona di smaltire titoli di stato greci. E l'unico modo che hanno trovato è stato strozzare la già debole economia greca.
E' necessario, per la Sinistra, formulare una teoria economica alternativa al modello rigore&tasse imposto dai tedeschi. Trovare azioni e parole per interpretare questa fase di cambiamento, questo dev'essere l'obiettivo. Si deve rifondare il pensiero progressista, ricostruirlo sulla base degli ideali di solidarietà, giustizia, uguaglianza, libertà e tutela dei più deboli. Si deve dare, se sarà possibile, un nuovo significato alla parola Europa: non è mai stata così lontana dal cuore e dalla mente dei cittadini europei. Queste sfide non saranno affrontate solo dai partiti politici. Il mondo della cultura, i movimenti, le esperienze di cittadinanza attiva: tutti dovranno essere chiamati alla costruzione di un nuovo progressismo europeo. Ai partiti l'onere di lanciare la sfida ai conservatori, di portare la sinistra al governo. Per farlo dovranno superare questo nodo fondamentale: il rapporto da ricostruire con i cittadini, basato sulla trasparenza e sulla credibilità.
Di questo ci dovremo occupare nei prossimi mesi: si parte subito il 16 e 17 marzo da Parigi , i partiti progressisti europei presenteranno una Dichiarazione Comune sull'Europa: un primo, incoraggiante, passo.
Questi sono i temi primari di cui mi piacerebbe ci occupassimo anche noi, anche a Rimini, nel nome di un vecchio slogan: "
Pensare globale, agire locale".