10 febbraio 2012: Giorno del Ricordo

10 febbraio 2012

Pubblicato in: Comunicati Stampa
"Il Giorno del Ricordo, istituito per commemorare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, per rammentare l'esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati nell'immediato dopoguerra e la difficile e tormentata storia del confine orientale, è stato un giusto e tardivo riconoscimento delle istituzioni repubblicane alle vittime di un brutale crimine contro l'umanità, che troppo spesso si tende a dimenticare".
Con queste parole Emma Petitti, Segretario Provinciale del PD di Rimini, commemora la tragedia delle foibe e dell'esodo nel giorno del ricordo.
"La memoria deve sempre vincere sull'oblio ed è questo - prosegue Petitti - il senso più profondo di questa giornata. Solo ricordando, ragionando ed elaborando ciò che è stato potremo costruire una memoria condivisa che abbia rispetto per ogni singola vicenda umana. Davanti a simili accadimenti non si possono avere atteggiamenti ambigui o di parte. Non è una giornata di ricordo politico utile a creare polemiche, bensì un momento di raccoglimento universale di fronte ad una tragedia che ha toccato da vicino molti nostri connazionali e non solo. Desidero perciò esprimere vicinanza e solidarietà a tutti coloro che hanno vissuto personalmente o nel ricordo dei loro cari quelle tragiche vicende".
"Chi oggi ha una responsabilità pubblica ha però un dovere in più, che è quello di costruire le condizioni affinché gli orrori che abbiamo conosciuto nel ‘900 non abbiano più a ripetersi; chi ha una responsabilità politica non deve mai dimenticare che l'odio ed il disprezzo per chi è altro da sé può condurci ad una via senza ritorno".
"Credo che oggi sia proprio dall'Europa unita, una terra che ha vissuto le ferite inferte a tanti esseri umani da nazionalismi e totalitarismi, che oggi può venire la speranza e la consapevolezza di poter convivere tra persone di culture diverse. Il Giorno del Ricordo, quindi, - conclude Petitti - deve essere visto come momento di riflessione e di ponte verso un futuro di pace, fratellanza e riconciliazione fra i popoli. Un momento che non ha a nulla a che vedere con il revisionismo storico, con il revanscismo e col nazionalismo. Un momento di speranza per un futuro in cui fatti del genere non possano accadere mai più".
La memoria dà forma e senso alla vita, proteggendola dal nulla e dall'oblio
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