Ieri sera intervenendo a Matrix, la trasmissione di approfondimento di Canale 5, il Premier Mario Monti ha definito "monotono" il posto fisso, esortando i giovani ad apprezzare la flessibilità.
Una battuta da più parti ritenuta infelice e che ha irritato i vertici del Partito Democratico.
Durissimo con il premier il segretario del PD Pier Luigi Bersani. "Il posto fisso diventa monotono quando uno ce l'ha, e quando può guardarsi attorno. Quando uno non ce l'ha, il posto fisso è desiderabile". Il segretario del PD ha inoltre aggiunto: "Il pensiero del Monti che conosco, è un po' più articolato di quella infelice battuta. Quella di ieri sera è stata una delle peggiori performance televisive del presidente del Consiglio Monti, lo dico col rispetto dovuto".
Nicola Latorre, vicepresidente dei senatori democratici, autore del primo, netto giudizio di un esponente del Partito Democratico sulle frasi del presidente del Consiglio sul mercato del lavoro ha rincarato la dose affermando: "Teorizzare che la società non è dinamica perché c'è l'articolo 18, perché c'è il posto fisso, è una sciocchezza. Teorizzare che il posto fisso è noioso credo sia discutibile ed io non la penso proprio così".
E' infine intervenuto anche Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma, che su facebook e twitter ha aggiunto: "Il posto fisso è una noia? Battuta infelice. Credo che la vera tragedia in Italia sia la disoccupazione e il lavoro precario".
Fausto Raciti, Segretario Nazionale dei Giovani Democratici, aggiunge: "Sul posto fisso il Presidente Monti sbaglia di grosso. La stabilità del posto di lavoro sarà anche monotona, come monotono è avere una casa, mettere su una famiglia, potere avere qualche certezza sul futuro. Certamente sarebbe bello potere cambiare lavoro scegliendo sulla base delle possbilità di realizzazione personale che offre ciascun lavoro, ma viviamo in un paese con il 30% di disoccupazione giovanile, dove le retribuzioni dei precari sono ferme ai livelli degli anni '90 e dove la flessibilità è stata sperimantata solo come riduzione dei costi e delle garanzie. Per offrire più possibilità di scelta e più dignità del lavoro sarebbe bene intanto intervenire sul costo del lavoro e introdurre i minimi retributivi per i precari. Scelte così sarebbero certo più apprezzate di tante dichiarazioni."
Stefano Bonaccini, Segretario del PD dell'Emilia Romagna ha commentato: "
Penso che chi sia disoccupato, o precario da sempre, preferirebbe la monotonia..." E ha poi aggiunto "Monti eviti battute umilianti per chi non ha lavoro o è precario "fisso" da sempre e si impegni (come peraltro ha cominciato a fare) per rilanciare crescita, promuovere liberalizzazioni contro i monopoli e per favorire l'accesso alle professioni, contrastare la precarietà, riformare degli ammortizzatori sociali, combattere l'evasione fiscale."