Chiariamo un punto. La manovra presentata dal governo Monti ha, come già detto, più di un problema. Va votata lo stesso, però. Si deve lavorare in Parlamento per migliorarne alcuni aspetti (come sembra stia accadendo con l'indicizzazione delle pensioni), si può spiegare agli italiani quali potrebbero essere delle alternative, ma, alla fine, va votata. Non ci sono altre possibilità. Le dichiarazioni di Di Pietro (che ha annunciato che l'Idv non voterà la manovra), quindi, sono sbagliatissime, per almeno quattro motivi. Primo, perché sono completamente utopistiche. Un conto è dire che se si fosse al governo si dovrebbero abolire i privilegi della Chiesa e ridurre le spese militari, un altro pretendere di farlo adesso, in tre giorni, con questo Parlamento. Secondo, perché sono vigliacche, in quanto l'onorevole Di Pietro sa benissimo che la manovra passerà lo stesso e che quindi le sue azioni non avranno conseguenze. Vorrei vedere se fosse realmente decisivo per il futuro del Paese cosa farebbe. Terzo, perché sono egoistiche, dal momento che servono solo a mettere in difficoltà il Pd nel tentativo di rubargli qualche voto. Infine, perché sono ipocrite, visto che se ci troviamo in questa situazione è anche perché un anno fa il governo Berlusconi non è caduto anche grazie al tradimento di due parlamentari fatti eleggere nelle liste dell'Idv. Un po' di umiltà non guasterebbe.
Comunque, questo sembra essere il destino del Pd. Stretto a sandwich tra un centro francamente impresentabile (e una fetta di partito un po' troppo smaniosa di allearsi con esso a tutti i costi) ed una
"sinistra" che definire populista rischia di essere eufemistico.
Enrico Moretti